Crisi dell’edilizia. Anche la CMC Ravenna a rischio. Molte le opere in Sicilia. Adesso?

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di Luigi Asero

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Diciamolo subito: adesso è presto per poter parlare di blocco dei cantieri o per azzardare ipotesi nefaste che vedrebbero in ginocchio intere aree sottoposte da anni a imponenti lavori e migliaia di famiglie in stato di agitazione. È appunto troppo presto e tutto si vedrà prossimamente. Di certo c’è che molti cantieri di grandi opere, dal proseguimento della Metropolitana di Catania al raddoppio della SS640 “Strada degli Scrittori” Agrigento-Caltanissetta già da tempo hanno subìto inspiegabili rallentamenti.

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Ora qualche notizia in più trapela grazie al quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” secondo cui la Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna (nota come CMC), attualmente la maggior cooperativa italiana attiva nel settore delle grandi opere pubbliche, si troverebbe in difficoltà a causa del ritardo nei pagamenti da parte degli enti committenti per un totale di 108 milioni di euro.

La posizione finanziaria sarebbe passata dai 670 milioni del 2017 agli attuali 825 milioni allarmando così le banche creditrici. Si profila così l’ipotesi di un concordato che però la CMC smentisce categoricamente.

Certamente la CMC si trova comunque nella situazione di dover ristrutturare il debito e l’esposizione bancaria che coinvolge i gruppi Intesa Sanpaolo, UniCredit e BNL-BNP Paribas per poi razionalizzare l’attuale portafoglio commesse.

Fra le commesse, per quanto riguarda la Sicilia, ricordiamo la nuova tratta della MetroCt tra Monte Pò e Misterbianco, la tratta Stesicoro-Aeroporto sempre per MetroCt e il completamento della SS640 per cui occorrono altri 300 milioni di euro che il presidente della Regione sta provando a cercare in Europa.

In soccorso della CMC starebbe arrivando la Legacoop con alcune cooperative associate. Il coordinamento dell’operazione sarebbe affidato a Domenico Trombone, presidente della CCC Consorzio Cooperative Costruzioni e già presidente di Carimonte holding.

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